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LINK | Per conquistare il mercato polacco ci vuole presenza e flessibilità

La Polonia sta subendo meno di altri paesi europei la contrazione economica dovuta al Coronavirus. Le previsioni recenti parlano di una contrazione del 4,5% a fronte di una contrazione dell’8% della Francia e del 9,5% dell’Italia.
L’Export italiano, che non ha subito in questi mesi scossoni particolari, nel 2019 si è attestato attorno ai 13 miliardi di euro ed ha riguardato principalmente macchinari per la lavorazione del metallo, macchinari elettrici, gomma e carta.
Per quanto riguarda invece l’export trentino, nel 2019 ha raggiunto i 70 milioni di euro e ha riguardato principalmente macchinari, macchine utensili, prodotti lattiero caseari e carta.
Parliamo dell’andamento dell’export italiano e della presenza stabile delle nostre aziende in Polonia con Andrea Bandirali, amministratore delegato dell’agenzia di business indipendente Ital Desk Central Europe.



Chi affronta il mercato polacco deve tener conto che ci sono due livelli diversi.
Il primo è più internazionale ed è legato al settore degli assemblaggi e alle catene di produzione mondiale. L’altro è quello che deriva da tutto questo, ovvero il fatto che chi lavora per queste catene venga poi alla fine coinvolto a cascata nel processo di crescita economica. Quindi consuma di più, le aziende producono di più e per farlo acquistano macchinari nuovi, generando un volano interessante.

Sfruttare il cambio moneta
L’unica moneta che conta, non essendoci in Polonia l’euro, è lo zloty polacco. Quindi è chiaro che chi deve acquistare un prodotto si accolla il rischio cambio.
Ci sono diverse aziende, soprattutto del mondo germanico, che hanno notorie difficoltà nella flessibilità dei prezzi. Hanno poca propensione a venire incontro ai clienti e fanno sempre sentire la propria forza. Nei momenti di difficoltà, quando per esempio il cambio valuta risulta essere svantaggioso, questa mancanza di flessibilità è un punto di debolezza. Proprio per questo, per un’azienda italiana che è più abituata a lottare con il coltello fra i denti e ad avere un approccio maggiormente dinamico, può essere un’occasione non indifferente.

L’importanza di essere presenti
Servono persone locali che siano in grado di rappresentare le aziende sul posto. È chiaro che lo si può fare da un punto di vista tecnicamente più avanzato se è necessario, rivolgendosi a ingegneri o a persone in grado di supportare l’azienda o di fare, dal punto di vista commerciale, il primo approdo, il cosiddetto “ice break”.
La presenza in loco e costante è fondamentale per far vedere che la nostra azienda è forte ed è internazionalmente capace di gestire mercati anche lontani.

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