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Polonia: Opportunità nel Settore della Meccanica Strumentale

Se c’è una caratteristica che contraddistingue la Polonia questa è la resilienza: così come continuava a crescere quando tutti gli altri Stati europei venivano flagellati dalla crisi finanziaria del 2008, allo stesso modo oggi sta subendo meno di altri Paesi del Vecchio Continente i contraccolpi della contrazione economica dovuta al Coronavirus. Le previsioni recenti parlano infatti di una contrazione del PIL del 4,5% a fronte di un calo dell’8% della Francia e del 9,5% dell’Italia. Il tasso di disoccupazione ante-virus era del 5,2% ma non crescerà molto, come si potrebbe pensare, grazie anche ai lavoratori interinali. Rispetto ad una crescita prevista del PIL polacco del +3,1% nel 2020, l’emergenza COVID-19 ha portato alla revisione delle stime a 3,5% con rimbalzo nel 2021 a +4%. Probabilmente ciò è dovuto al fatto che la Polonia ha fatto fronte all’emergenza con un piano anticrisi che nel complesso vale il 10% del PIL nazionale, ma in generale non si può disconoscere la capacità di questo Paese di resistere agli urti e di rinascere come l’araba fenice. 

Vale la pena ricordare inoltre che dalla Polonia non solo si può accedere al mercato interno, popolato da oltre 38 milioni di abitanti, per lo più giovani ed istruiti, ma la logistica del Paese è in grado di offrire accesso anche ad un mercato di oltre 250 milioni di potenziali consumatori, collocati in un raggio non superiore ai 1.000 km; una cifra che raddoppia nello spazio di 2.000 km, aprendo l’accesso all’intero mercato europeo ed extraeuropeo, raggiungendo Mosca ed Istanbul. L’ubicazione strategica del Paese, situata tra Ovest ed Est europeo rende infatti la Polonia una base logistica ideale nel cuore dell’Europa che consente ad esportatori ed investitori di avere immediato accesso a mercati limitrofi quali quello tedesco, russo, baltico, scandinavo e a buona parte di quello dell’Europa orientale.
Per tutte queste ragioni la Polonia era e continua ad essere per le imprese italiane un mercato di sicuro interesse da presidiare con grande attenzione. D’altronde le relazioni economiche e commerciali tra Italia e Polonia si sono rafforzate negli anni, con positivi trend di crescita degli scambi bilaterali che, secondo i dati dell'Istituto Centrale di Statistica Polacco (GUS), nel 2019 hanno raggiunto un volume pari a 22,5 miliardi, di cui 11,7 miliardi di esportazioni verso la Polonia.

Prova ne è il fatto che nonostante l’emergenza sanitaria l’export italiano non ha subito in questi ultimi mesi scossoni particolari e il Belpaese si è confermato quarto fornitore alle spalle di Germania, Cina, Russia.   

Tra i prodotti Made in Italy la Polonia assorbe benissimo macchinari e attrezzature, costruzioni, prodotti alimentari, prodotti chimici e articoli di abbigliamento, ma tradizionalmente è soprattutto un mercato per la meccanica strumentale di provenienza estera, nonostante sia a sua volta un fornitore importante della meccanica e della componentistica indispensabili alla Germania.
Ecco perché la prima voce dell’export italiano in Polonia (circa un quarto del totale) è proprio questo macro-comparto, che nonostante le varie crisi resiste e continua la sua crescita di lungo periodo. Un comparto poco conosciuto, ma che rappresenta la punta di diamante della produzione industriale italiana nel mondo e che riguarda la produzione di macchinari o impianti destinati alla produzione industriale, e quindi in primis di macchine utensili, ma anche di macchine impiegate in altre industrie manifatturiere, come le macchine per la lavorazione della gomma/plastica, per il tessile-abbigliamento, per la lavorazione del legno, per l’industria alimentare, per il packaging, e così via. A queste si aggiungono anche le macchine impiegate nell’edilizia, nell’agricoltura, le macchine per la logistica e la movimentazione delle merci, nonché la componentistica (tubi, turbine, viti, bulloni, ecc.).

Proprio il settore meccanico-meccatronico rappresenta un fiore all’occhiello dell’export trentino. Nella provincia di Trento, infatti, l’export dei macchinari (che pesa per il 21% sul totale dell’export provinciale) nel 2019 si è attestato intorno agli 805 milioni di euro di cui oltre 27 milioni provenienti da vendite in Polonia.
Grande impulso allo sviluppo del settore proviene sicuramente dal Polo Meccatronica di Rovereto, che rappresenta la più recente declinazione di una naturale propensione del Trentino verso la meccanica e la meccatronica. Al suo interno dialogano e collaborano interlocutori del mondo produttivo, della formazione, della ricerca, legati a vario titolo al tema della meccatronica, uno sviluppo dell’ingegneria che combina informatica, elettronica, meccanica, idraulica, pneumatica e sensoristica. La coabitazione di startup, istituti superiori, dipartimenti universitari, centri di ricerca, acceleratori industriali, supportati dai servizi ad alto valore aggiunto offerti da Trentino Sviluppo, crea le condizioni ideali per la sperimentazione e la produzione di processi e prodotti innovativi.
Le imprese regionali del settore possono dunque trovare ottime opportunità in Polonia, soprattutto nella subfornitura di macchinari in vista della prossima realizzazione di importanti opere infrastrutturali tra cui l’ apertura della superstrada s5 tra Poznan a Wroclaw, che dimezzerà il tempo di percorrenza delle merci e faciliterà i collegamenti con la Repubblica Ceca e la Germania; il nuovo aeroporto di Varsavia che rappresenta il più grande progetto infrastrutturale in Polonia); e l’avvio del programma di investimento ferroviario “Kolej Plus” (1,5 miliardi di € dal 2020 al 2028) che collegherà le aree produttive del Paese. Inoltre, il governo ha in programma gare di appalto per il settore stradale per circa 20 miliardi, mentre per quanto riguarda il trasporto ferroviario sono previsti investimenti per circa 16 miliardi di euro entro il 2023.

Questa chiara politica di investimento in infrastrutture, che in parte spiega lo straordinario sviluppo economico del Paese, è da attribuirsi soprattutto al sapiente utilizzo dei Fondi Europei. Varsavia ha infatti beneficiato di circa 85 miliardi di euro di fondi per il periodo 2007-2013 (utilizzati per circa il 97%) e, di ulteriori 82,5 miliardi per il periodo 2014-2020. L’attuale programmazione sta per concludersi e le prime proposte per il periodo 2021-2027 prevedono una riduzione di tali finanziamenti i quali si attesteranno a circa 14,5 miliardi di euro nel quinquennio. Secondo alcuni calcoli relativi ai primi 10 anni di adesione alla UE (la Polonia ha aderito alla EU nel 2004), la Polonia ha costruito 11.000 km di strade ed autostrade e 1.162 km di linee ferroviarie, rinnovando inoltre il parco macchine ed i mezzi di trasporti pubblico locale, aprendo nuove scuole ed ospedali modernamente attrezzati, ma il fatto che vi siano ancora numerosi progetti in cantiere dimostra che l’opera di modernizzazione del Paese è tutt’altro che conclusa.


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